Sicuramente, frequentando farmacie ed erboristerie, o magari navigando sul web, avreste visto pubblicizzare integratori a base di tè verde che accelerano il metabolismo dei lipidi e che vi aiuta, dunque, a dimagrire.
Ma cosa dicono gli studi a riguardo?
Il tè è la seconda bevanda più consumata al mondo ed è ottenuto dall’infusione delle foglie di Camellia sinensis. Questa pianta, una sempre verde, è originaria della Cina Meridionale e della Birmania.
Il procedimento di lavorazione incide sulle caratteristiche aromatiche e nutrizionali. In generale, una tazza di Tè è ricchissima in molte sostanze biologicamente attive, alcune molte interessanti. Una tazza (circa 200ml) contiene circa 300-350 mg di sostanze bioattive, ed è per questo motivo che vengono ampiamente studiate.
Vengono generalmente impiegate le foglie più giovani: le più pregiate sono le foglie adiacenti al germoglio.[1]
Gli esperti marketing che lavorano su questi prodotti sostengono che la caffeina e le altre molecole contenute in questa magica bevanda siano in grado di incrementare la termogenesi. Questo processo è attuato dal nostro corpo per mantenere la temperatura corporea nei range ottimali e prevede il consumo di energia per produrre calore. Questi “esperti” ci dicono quindi che consumeremo più energia trasformandola in calore (diventeremo forse delle stufe? ). Inoltre, affermano che i composti contenuti siano in grado di interferire con l’accumulo di lipidi negli adipociti (le nostre cellule adibite allo stoccaggio di grassi). [1]
Purtroppo, non è così. Sono stati condotti diversi studi, ed è stata anche pubblicata una revisione Cochrane (se vuoi scoprire cosa sia una revisione Cochrane clicca qua): gli effetti misurati non sono significativi da un punto di vista clinico, quindi anche se i processi appena descritti avvengono realmente, non incidono sul nostro dimagrimento. [1] [2]
Quindi, risparmiate evitando di acquistare questi magici integratori.
E attenzione…
La presenza di xantine, ed in particolar modo caffeina, potrebbe interferire con l’attività di alcuni psicofarmaci. Inoltre, sembrerebbe che alcune molecole che caratterizzano il tè verde siano in grado di interferire con gli enzimi deputati al metabolismo dei farmaci, alterandone così il profilo d’azione. Una recente revisione suggerisce cautela a consumare regolarmente importanti quantità di tè verde quando si assumono farmaci che regolano la funzionalità cardiaca. [1] [3]
Un esempio, ben documentato, è l’interazione con il warfarin (Coumadin), un anti-coagulante. Quindi, nel caso foste gradi consumatori di questa bevande e assumiate farmaci, confrontatevi con il medico, farmacista o nutrizionista, così da evitare spiacevoli conseguenze. [1]
Bibliografia
[1] https://lpi.oregonstate.edu/mic/food-beverages/tea
[3] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26024546