Il mirtillo comprende 130 specie, tutte molto ricche di polifenoli. Fra i più diffusi il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus, Blueberry) e il mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpon, Cranberry). Questi due frutti, sebbene appartenenti alla stessa famiglia, presentano alcune caratteristiche diverse.
Recentemente sono stati pubblicati su Nutrients e Frontiers in nutrition i risultati di due studi condotti sulla funzione neurocognitive e il consumo di mirtilli.
Il primo studio, condotto da un gruppo di lavoro dell’Università di Cincinnati, ha approfondito i benefici delle bacche in anziani con malattia neurodegenerativa, ed in particolare ha valutato una popolazione, tra i 50 e i 65 anni, per indagare l’effetto in termini di profilassi e riduzione del rischio.
Sono stati arruolati 33 soggetti, in sovrappeso e con lieve declino cognitivo, indizi precoci, secondo gli i ricercatori, di un rischio di sviluppare demenza in età più avanzata. Per 12 settimane, a metà di loro è stato somministrato giornalmente un estratto di mirtilli neri in polvere (Blueberry) da miscelare con acqua ed equivalente a circa mezza tazza di mirtilli interi. All’altra metà, placebo. I mirtilli neri presentano un buon contenuto di vitamine A e C (15mg/100g) e di alcuni minerali, tra cui il potassio (160mg/100g) . Sono molto ricchi in fitonutrienti e anti-ossidanti, fra cui: antocianine, flavonoli e resveratrolo.
I partecipanti sono stati sottoposti a test che hanno misurato alcune capacità cognitive legate a funzioni esecutive quali memoria di lavoro, flessibilità mentale e autocontrollo. I pazienti che hanno assunto l’estratto di mirtilli hanno evidenziato miglioramenti significativi in alcune funzioni esecutive, specie nelle capacità lessicali e mnemoniche.
In aggiunta, presentavano livelli di insulina a digiuno più bassi, segno di miglioramento della funzione metabolica. Come vi avevo già detto in un altro articolo sui mirtilli (link all’articolo), potrebbero aumentare l’effetto di alcuni farmaci antidiabetici, perciò è bene rivolgersi ad un professionista per un consumo più sicuro.
Un limite di questo studio è la ridotta dimensione del campione e pertanto sarebbe importante riprodurre questi risultati con numeri più ampi.
Il secondo studioha coinvolto 60o partecipanti di età compresa tra 50 e 80 anni, con ottima salute neurocognitiva.
Per 12 settimane, metà ha consumato giornalmente una bevanda a base di estratto di mirtillo rosso liofilizzato, equivalente a circa 100 gr di frutto fresco, l’altra metà placebo. I ricercatori hanno eseguito test cognitivi, valutazioni di neuroimaging, ed esami ematici prima e alla fine del periodo di intervento. I mirtilli rossi sono ricchi d vitamine e di fitonutrienti con azione anti-ossidante, fra i quali: antocianine, flavonoidi e triterpenoidi.
Al termine dello studio, il gruppo che ha assunto il mirtillo rosso ha mostrato significativi miglioramenti cognitivi, in particolare legati alla memoria episodica visiva, oltre ad a una rilevante diminuzione del colesterolo Ldl (colesterolo cattivo). A proposito dei composti bioattivi contenuti nel mirtillo e del relativo miglioramento del profilo lipidico (con miglioramento quindi della salute cardiometabolica) ne ho parlato in questo articolo. I responsabili di questo effetto sembrerebbero essere le antocianine, che inibirebbero un enzima coinvolto nel metabolismo del colesterolo.
I mirtilli rossi possono interferire con l’azione del Warfarin (Coumadin) e di alcuni farmaci che subiscono un metabolismo da parte del citocromo CYP2C9. Per questo consiglio di consultare il proprio medico o nutrizionista per un consumo sicuro e controllato, soprattutto quando si assumono integratori a base di mirtilli.
Quindi, via libera ai mirtilli!
BIBLIOGRAFIA
- Krikorian, R. et al. Blueberry Supplementation in Midlife for Dementia Risk Reduction. Nutrients 2022, 14, 1619. https://doi.org/10.3390/nu14081619
- lanagan E, et al. Chronic Consumption of Cranberries (Vaccinium macrocarpon) for 12 Weeks Improves Episodic Memory and Regional Brain Perfusion in Healthy Older Adults: A Randomised, Placebo-Controlled, Parallel-Groups Feasibility Study. Front. Nutr. 9:849902. doi: 10.3389/fnut.2022.849902
- Zhu Y, et al . Effects of Vaccinium Berries on Serum Lipids: A Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Evid Based Complement Alternat Med. 2015;2015:790329. doi:10.1155/2015/790329