Con il passare del tempo, il nostro sistema digestivo può diventare maggiormente sensibile a certi tipi di cibo o metodi di preparazione e cottura. Alcune persone riferiscono diarrea, feci acquose e fastidi intestinali.
Le feci liquide o poco consistenti sono dovute ad una eccessiva presenza di liquidi nel lume intestinale causata, ad esempio, da una eccessiva peristalsi intestinale.
Escluse le cause patologiche e conseguenti all’assunzione di alcuni farmaci (come gli antibiotici), anche alcuni fattori dietetici possono essere causa di disturbi gastrointestinali. Fra le cause patologiche vanno ricordate le infezioni virali o batteriche, malattie intestinale croniche infiammatorie (come il morbo di Crohn ecc.), la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), l’ipertiroidismo e alcune forme tumorali.
I disturbi intestinali, come la diarrea, possono peggiorare significativamente a qualità di vita, interferendo con le quotidiane attività sociali e lavorative. Oltre a ciò, la diarrea cronica può provocare malassorbimento di alcuni nutrienti determinando così problemi di salute anche gravi.
Vediamo ora, di seguito, i principali alimenti che possono determinare problemi all’apparato gastrointestinale.
Gli zuccheri: possono aumentare il contenuto di acqua ed elettroliti (sali minerali) a livello del lume intestinale, alterando in tal modo la motilità dell’intestino. Se ingerite grandi quantità di zuccheri, potreste avere dunque disturbi intestinali come la diarrea. Fra gli zuccheri maggiormente responsabili di questo fenomeno vi è il fruttosio, naturalmente contenuto nella frutta o aggiunto in alcuni cibi o bevande (ad es. succhi di frutta). Anche i dolcificanti, come il sorbitolo, mannitolo, xilitolo possono indurre questi disturbi.
I latticini: il latte, e i suoi derivati, contengono quantità variabili di lattosio che nei soggetti intolleranti può determinare diarrea. Si tratta di una intolleranza enzimatica, ovvero l’organismo è incapace, a causa di un deficit a carico di un enzima (la lattasi), di digerire il lattosio. A causa dell’insufficiente attività della lattasi, il lattosio arriva nel colon in quantità superiori alla capacità di assorbimento della parete intestinale; il lattosio che rimane nell’intestino fermenta (sono i batteri presenti nel colon a digerirlo) con conseguente produzione di gas e comparsa di diarrea.
I FODMAPs: il termine è un acronimo che sta per Fermentable-Oligo-Di- and – Mono-saccharides And Polyols. Si tratta di un gruppo di carboidrati (fruttosio, lattosio, fruttani, galattani e polioli) che sono scarsamente assorbiti nell’intestino e richiamano, pertanto, acqua nell’intestino con conseguente diarrea. Sono rapidamente fermentate dai batteri intestinali con produzione di gas. Queste sostanze sono largamente presente in numerosi vegetali e vengono largamente impiegate dall’industria alimentare (ad esempio, vengono aggiunti i polioli in virtù delle loro significative proprietà dolcificanti).
Il glutine: è una proteina contenuta nel frumento, farro, segale e orzo. Le persone affette da celiachia o NCGS (sindrome da sensibilità al glutine non celiaca) possono manifestare sintomi gastrointestinali con conseguenze spesso anche significative.
I fritti e i cibi grassi: alcune persone manifestano tempi di digestione di questi cibi piuttosto lunghi. Quando questi permangono troppo tempo nel lume intestinale causano il rilascio, a livello del colon, di fluidi che possono determinare diarrea.
Cibi speziati: le spezie possono mascherare l’elevato contenuto di grassi negli alimenti. Inoltre, le spezie stesse possono irritare le mucose causando disturbi gastrointestinali.
Caffeina: la caffeina accelera la motilità dell’apparato digestivo. La caffeina non si trova solo nel caffè, ma anche nel thè, nel cioccolato e in molte bevande.
COSA FARE?
E’ fondamentale rivolgersi ad un professionista che sia in grado di escludere, innanzitutto, determinate patologie, prima citate, che possano causare questi sintomi, soprattutto se questi proseguono da diversi giorni.
Dopo di che, è importante essere seguiti per identificare quali cibi o bevande siano la causa del disturbo, e impostare un regime dietetico che, pur escludendoli, sia equilibrato e adeguato al fabbisogno nutrizionale ed energetico dell’individuo.
Il fai-da-te è fortemente sconsigliato: potrebbe mascherare e dunque ritardare la diagnosi di una patologia anche severa, e una dieta non correttamente elaborata potrebbe essere carente di alcuni nutrienti.
Durante la fase acuta è fondamentale bere molti liquidi, anche a piccoli sorsi, per prevenire la disidratazione. A tal proposito, è importante garantire particolare attenzione ai soggetti anziani e ai bambini che sono maggiormente a rischio di disidratazione. Per migliorare l’idratazione è possibile anche assumere soluzioni reidratanti, costituite da bustine da sciogliere in acqua per contrastare la perdita di liquidi e sali minerali causate dalla diarrea.
Non appena ci si sente in grado di assumere cibi solidi, è opportuno farlo, preferendo ad esempio patate e carote bollite, riso, banane. I cibi salati possono essere utili per contrastare la perdita di Sali. Sono, invece, sconsigliati gli alimenti grassi, piccanti e i latticini.
BIBLIOGRAFIA
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- https://www.mauriziotommasini.it/la-dieta-fodmap/