La Chimica Del Pomodoro

La Chimica Del Pomodoro

Il pomodoro (Solanum lycopersicum) appartiene alla famiglia della Solanaceae ed è nativo del centro America. Gli studi suggeriscono che già gli Aztechi lo coltivavano e si ritiene che sia giunto in Europa nel corso del 1500. La coltivazione in Italia si sarebbe però diffusa solo nel 1800.

E’ una pianta coltivata nelle zone temperate e che non sopravvive al clima invernale, ed è quindi coltivata come annuale.  Il pomodoro è una bacca, e forma, dimensioni e colori possono variare molto: esistono oltre 3000 varietà coltivate.

La maggior parte della produzione, oltre l’80%, è destinata all’industria conserviera (passati, pelati, etc), e solo il rimanente 15-20% è destinato al consumo fresco.

I valori nutrizionali

Il pomodoro maturo contiene soprattutto acqua (circa il 94% del suo peso) e ha un basso contenuto calorico (19kcal/100g). L’apporto calorico è fornito principalmente dai carboidrati, in particolare per 100g  di prodotto ne sono presenti quasi 4g. Il contenuto di fibra è modesto, circa 1g.

E’ ricco di minerali e vitamine (sia idrosolubili che liposolubili). E’ una buona fonte di vitamina C (21 mg)  e K, di fosforo, selenio (2,3o μg) e potassio (280mg). Contiene anche fibre, circa 1g ogni 100g di prodotto. Il pomodoro contiene anche licopene, una molecola con azione anti-ossidante.

Nella parte liquido-gelatinosa che racchiude i semi, sono presenti diversi acidi organici che contribuiscono a conferire il sapore (principalmente acido citrico, malico e ossalico).

Il pomodoro contiene però diverse proteine allergizzanti, e può quindi essere causa di allergie alimentari anche gravi.

Nel pomodoro acerbo si ritrovano quantità maggiori di solanina, una sostanza in grado di determinare reazioni allergiche con sintomi gastrointestinali che possono assomigliare ad una tossinfezione alimentare. La pianta del pomodoro produce questa sostanza, appartenente alla famiglia degli alcaloidi, per difendersi dai parassiti.

Il licopene e gli altri anti-ossidanti

Il pomodoro è ricco di molecole con azione anti-ossidante.

Il licopene, in particolare modo, è un carotenoide responsabile del coloro rosso del pomodoro. La temperatura di coltivazione e il momento della raccolta influenzano la quantità contenuta:  i pomodori acerbi ne contengono meno.

Può esercitare, nel nostro organismo, una interessante azione anti-ossidante proteggendo le cellule dai danni indotti dai radicali liberi. Protegge non solo le cellule (in particolare modo di alcuni organi, come rene e surreni), ma anche le LDL ( il famoso colesterolo “cattivo”).

La ricerca suggerisce una probabile azione preventiva per malattie cardiache, aterosclerosi, ipertensione , alcune forme tumorali (ad es. prostata, polmone e stomaco) e asma. Una review ha però suggerito che è preferibile consumare i pomodori come alimento piuttosto che supplementare il licopene come integratore alimentare. Il consumo dell’alimento si è infatti dimostrato avere risultati preventivi superiori nei confronti della malattie cardiovascolari. Infatti, il pomodoro come alimento contiene anche altri nutrienti (fitocomponenti ) che potrebbero svolgere una azione positiva sulla nostra salute.

Gli studi disponibili sono principalmente osservazionali, e l’EFSA (European Food Safety Authority) per questo motivo non ha ancora approvato alcun claim.

Uno revisione sistematica con meta-analisi (Chen et al, 2015) conclude che un consumo maggiore di licopene (21mg/die vs 9mg/die) è associato ad un minor rischio di sviluppo del carcinoma della prostata. E come vi ho già spiegato nell’articolo sugli studi scientifici il livello di questa evidenza è rassicurante.

Come agisce?

Si ipotizza che il licopene agisca come anti-ossidante, e protegga dunque importanti molecole, come le LDL e il DNA, dall’azione dei radicali liberi, neutralizzandoli. Oltre a proteggere le LDL dall’ossidazione ( le LDL ossidate presentano un profilo maggiormente negativo per la nostra salute), sembrerebbe anche in grado di ridurne i livelli circolanti. Questa diminuzione delle LDL associata al consumo di licopene sembra essere dovuta all’inibizione dell’enzima HMG-CoA, l’enzima chiave nel processo biochimico che porta alla sintesi di colesterolo.

Un limite è che la concentrazione che può raggiungere nei tessuti è piuttosto scarsa.

Il suo ruolo anti-ossidante può essere prezioso dai per proteggersi dai danni da foto-ossidazione causati dall’esposizione al sole. Questo non vi autorizza a non utilizzare le creme solari in modo adeguato!

Contiene anche la zeaxantina, una preziosa molecola in grado di proteggere l’occhio e riducendo il rischio di degenerazione maculare senile.

Come consumarlo?

Il licopene è uno dei nutrienti più interessanti. Il contenuto di questa molecola è ancora più elevata nella salsa (15g/100g) e nel concentrato di pomodoro (30g/100g) rispetto al frutto che ne contiene in media 3mg/100.

La lavorazione del pomodoro in cucina (taglio etc.) favorisce il rilascio del licopene dalla matrice dell’alimento.

L’assorbimento è migliorato se i pomodori vengono cotti in olio. I lipidi dell’olio, infatti, proteggono il licopene dalla degradazione che avverrebbe in cottura e ne facilitano l’assorbimento essendo questa una molecola lipofila. Inoltre, la cottura “spezza” la struttura di questa molecola rendendola più attiva a livello cellulare.

Piccola considerazione personale

Non mangiate quintali di pomodori rincorrendo effetti miracolosi sulla salute: il pomodoro può essere interessante per le proprietà appena descritte ma deve essere inserito nel contesto di una dieta sana ed equilibrata: è il vostro stile di vita e la vostra dieta, che sommati vi garantiscono salute.

Fonti: 

http://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/verdure/pomodoro

Banca Dati Alimenti IEO 2011;

Banca Dati Alimenti INRAN 2000.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26287411

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4188219/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23653972

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9605204/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29317772/